Il
timo (Thymus vulgaris) è un piccolo
arbusto perenne appartenente alla famiglia delle Laminacee tipico delle zone mediterranee; cresce spontaneo nel nostro Paese dove predilige i terreni aridi e ghiaiosi, ben esposti al sole.
La sua altezza può arrivare fino a 40 centimetri, le foglie sono piccole e ovali, appuntite, senza gambo, di colore verde-cenere; i fiori, di colore bianco-roseo, sono riuniti in una sorta di spighe in cima ai rami.
Del timo si
raccolgono le sommità fiorite, o i giovani ramoscelli quando sono in fioritura, tra maggio e luglio.
La raccolta deve avvenire nelle prime ore del pomeriggio, recidendo i fusti fioriti 5-10 cm al di sotto dei fiori; i ramoscelli che stanno in basso sono più ricchi di oli essenziali aromatici. L'essiccazione avviene all'ombra in un luogo areato disponendo i rametti sopra un foglio di carta, poiché le foglie tendono a cadere. Si
conserva in recipienti di vetro e porcellana ben chiuso e al riparo della luce.
Ne esistono molte specie provenienti da un'area che comprende Europa, Asia occidentale, Nord Africa e isole Canarie; se ne coltivano molte
varietà (ad esempio, c'e' quella inglese a foglie grandi e quella francese a foglie piccole) ognuna con aromi diversi (come il timo al limone, quello all'arancio e, in Corsica e in Sardegna, il timo al carvi chiamato "erba barona"); tra tutte queste specie, il timo serpillo possiede le maggiori qualità medicinali.
Le
virtù terapeutiche del timo sono tantissime: è uno dei migliori antisettici naturali utile per disinfettare apparato intestinale e respiratorio; infatti, le sue proprietà antisettiche aiutano a combattere fermentazioni ed infezioni intestinali, mentre quelle balsamiche lo rendono un potente fluidificante catarrale, benefico per pertosse e asma. E' inoltre uno stimolante dell'appetito e facilita la digestione. Viene considerato un antibiotico naturale eccezionale: per uso esterno e' un disinfettante della pelle e può essere utilizzato per gargarismi nelle infezioni del cavo orale. Come quasi tutte le erbe officinali, pero', e' sconsigliato durante la gravidanza e l'allattamento.
In cucina si usa sia per le sue proprietà aromatiche (il suo sapore è leggermente piccante) che rendono più
digeribili molti cibi, che per quelle antisettiche che ne permettono la
conservazione più a lungo. Viene utilizzato per aromatizzare brodi, ripieni e minestre; si sposa bene con il pesce e le verdure (specie peperoni e patate) ma anche con il manzo e l'agnello, il pollo ed i piatti di cacciagione che richiedono una cottura lenta con aglio e vino. Si usa anche per preparare burri, liquori e vini aromatici.